MATERIALE DI STUDIO
Capire il nuovo, governare il cambiamento: verso un progetto di residenzialità solidale per il nuovo millennio.
PROGETTO ARNIA
ABITARE RESIDENZE NON INVASIVE AUTONOMIZZANTI
Materiale di studio e di riflessione teorica a cura di Marina CONTI
INDICE
• Le nuove emergenze socio-abitative
• 1° - l’inserimento della famiglia tutor o del tutor singolo con funzioni di custode sociale
• 2° - la struttura architettonica
• 4° - il design
• 5° - l’integrazione con il contesto urbano
4°) Design
Domotica e design potrebbero sembrare concetti in contrasto (funzionalità contro aspetto, praticità contro estetica), ma non è così: la vocazione della domotica è l’integrazione e anche per questo va considerata come parte integrante dell’architettura di interni in quanto può influire, anche in maniera decisa, sullo spazio e sui comportamenti, intervenendo direttamente sugli scenari abitativi. I criteri della presente progettazione si riferiscono a concetti, come quelli di "healthcare design", di "therapeutic environment" ovvero all'arte di creare degli ambienti atti a prevenire il decadimento, accelerare la guarigione e promuovere il benessere.
Il Progetto prevede opportuni interventi sugli ambienti di vita dei complessi abitativi, i suoi impianti e le sue attrezzature, mirati ad un utilizzo più semplice e sicuro, in modo da limitare considerevolmente i pericoli insiti nello svolgimento delle attività quotidiane e da influire positivamente sulla capacità delle persone in modo che acquistino la maggior autonomia possibile. Si sceglieranno arredi senza spigoli pericolosi o arrotondati e si utilizzeranno rifiniture paracolpi in tutte quelle situazioni che potrebbero costituire rischio grave in caso di accidente; i tavoli saranno tondi o con angoli smussati, con gambe leggermente rientrate rispetto al bordo, o con piantana centrale. Le seggiole saranno con braccioli lunghi e a base allargata.
I letti potranno essere ad altezza variabile con comando elettrico e ruote frenabili.
L’attenzione deve essere rivolta all’utilizzatore, al suo benessere fisico ma anche psicologico, al senso di sicurezza, accessibilità, alla creazione di luoghi comuni e privati che ora facilitino la socializzazione, ora garantiscano la privacy in un contesto che non annulli ed isoli il soggetto, ma che lo aiuti a ritagliarsi uno spazio dove potersi muovere secondo quei gesti e quelle ritualità proprie delle personali abitudini.
A tal fine grande peso lo acquista la progettazione di ogni oggetto, di ogni arredo che concorre al raggiungimento dei requisiti sopraesposti per l’umanizzazione e la personalizzazione degli spazi di residenza.
La percezione visiva si integra con quella tattile, e rende necessario l’uso di particolari accorgimenti nella scelta dei materiali e delle finiture.
L’utilizzo di materiali facilmente pulibili e lavabili, la possibilità di sostituzione di alcune finiture e rivestimenti degli spazi e degli arredi, la corretta disposizione degli elementi di arredo, la flessibilità dei complementi previsti dal Progetto contribuiscono in modo evidente all’economia di gestione dell’alloggio e della struttura abitativa.
Lo spazio, gli arredi, i colori e l’ambiente hanno una grande potenzialità “terapeutica”.
Quando l’arredo comunica serenità, accoglienza e familiarità nelle forme e nei materiali la naturale conseguenza è ritrovare il proprio ambiente e sentirsi
come a casa.
Nello spazio domestico infatti, le qualità materiche stimolano i sensi ed esercitano un’influenza profonda sulla percezione degli ambienti.
Nella scelta dei materiali il Progetto considera la casa nella sua totalità: i diversi ambienti devono essere in sintonia consentendo di muoversi tra le varie zone sia private che comuni senza percepire incongruenze.
L’impatto generato dai diversi materiali è di basilare importanza, così come la scelta cromatica.
Saper dosare ed abbinare per creare ambienti armoniosi è fondamentale: l’uso massiccio di un solo materiale può generare un senso di monotonia e pesantezza, mentre un eccesso di superfici diverse rischia di produrre confusione.
Gli ingressi delle singole stanze degli appartamenti saranno personalizzati sia con interventi coloristici, sia mediante la personalizzazione con oggetti 'di casa'. Si prevede di introdurre un equilibrio di colori diversi per caratterizzare ogni singolo ambiente di vita allo scopo di prevenire un impoverimento sensoriale. Il colore aiuta a migliorare il tono dell’umore e rendere le stanze confortevoli. I colori inoltre possono aiutare i residenti ad identificare il proprio appartamento e a sottolineare con il colore l'unicità di ogni stanza.
Si pensa anche di aiutare l'uso e la sicurezza dei servizi igienici mediante un buon contrasto coloristico fra il pavimento, gli arredi, la parete, il sedile della toilette e soprattutto i maniglioni di sostegno, che devono contrastare con la parete per avere la massima visibilità, evitando quelle metalliche e cromate, che producono riflessi di luce.
La luce solare naturale possiede enormi effetti benefici, dalla sintesi della vitamina D all'impatto sul sistema neuroendocrino. I neurologi sono concordi nel sostenere che "la luce è, subito dopo il cibo, il più importante elemento di controllo del corpo umano immesso dall'ambiente." La letteratura sostiene che i soggetti fragili ottengono benefici effetti dall'esposizione alla luce naturale, fra cui recuperare i ritmi biologici, combattere l'insonnia e le depressioni stagionali. Sembra poi ormai provato che la luce provoca un alleggerimento del sintomo detto del "crepuscolarismo", cioè del fatto che tali persone diventano confuse e agitate verso il tramonto.
Il progetto quindi prevede elementi di illuminazione naturale diretta sia per gli appartamenti che per le aree comuni (finestre, vetrate, lucernari, verande), se possibile con vista su elementi naturalistici. Gli elementi dovranno possedere delle schermature frangisole mobili in modo da evitare i casi di sovrastimolazione.
E' stato fatto notare che la normale illuminazione fluorescente degli interni viene interpretata dalla ghiandola pineale umana come buio; si prevede quindi di scegliere lampade il cui spettro sia il più possibile vicino a quello della luce naturale. L'illuminazione artificiale deve avere un'intensità più alta: per compensare l'abbassamento di capacità visive; per minimizzare i rischi di abbagliamento e per eliminare le zone d'ombra, che vengono vissute come elementi inquietanti: tutto ciò deve essere associato con superfici opache, non riflettenti, che potrebbero creare riflessi sgradevoli.
Il colore non è solamente un problema, come spesso viene detto, di gusto o di armonia, ma un potente fattore che influenza gli esseri umani psichicamente e fisiologicamente, con evidenti mutamenti nei battiti cardiaci, nella pressione del sangue, nella respirazione, attivazione corticale, tensione muscolare ed altro. In termini di percezione, studi compiuti sulle capacità visive di una popolazione di anziani e persone con problemi psico sensoriali, hanno concluso che esiste una perdita di capacità nel distinguere i colori sfumati e freddi, mentre permane la capacità percettiva dei colori intensi, molto brillanti con una preferenza per i colori "caldi" dello spettro, cioè rosso e giallo. Questo ci permette di lavorare sui colori, non tanto come elementi in sé, ma come rapporto fra colori di diverso "peso", in modo che il valore percettivo del rapporto rimanga comunque inalterato anche a fronte di una visione alterata, se non addirittura in bianco e nero. Si è quindi evitato di sovraccaricare l’ambiente di immagini complesse e sono stati stabiliti pochi criteri ma di sicura lettura, e precisamente:
•netta distinzione fra piani orizzontali e verticali;
•il colore dei piani orizzontali (pavimento) deve dare un senso di solidità, cioè l’impressione di poggiare i piedi in sicurezza;
•i colori delle pareti dei vari locali vanno differenziati per funzioni;
•il colore del soggiorno deve essere rilassante, con valenza di dilatazione della dimensione spaziale, mentre quello degli spazi da fruire seduti (pranzo – riposo) deve anch’esso essere rilassante ma con valenza di spazialità limitata e conclusa;
•le porte della zona giorno avranno un colore non contrastante con quello delle pareti, per evitare contrasti ansiogeni;
•gli ostacoli che possono rappresentare un rischio vanno invece sottolineati in modo da essere facilmente evitabili.
Nella progettazione, i problemi acustici si presentano sotto l'aspetto negativo di inquinamento da rumore e sotto quello positivo di musica usata a scopi terapeutici.
L'isolamento dai rumori esterni dovrebbe avvenire solo per i rumori molesti e stressanti, in particolare il traffico, mentre è preferibile lasciar filtrare i rumori della vita quotidiana, in modo da evitare il senso di isolamento.
La musica è fra interventi "meno specifici ma che spesso possono concorrere a determinare una vera e propria atmosfera riabilitativa" e possiede varie potenzialità d'uso:
•per attività espressive di gruppo (ascolto, ballo);
•per trattamento musico-terapico, che recuperi il senso del ritmo della persona;
•per il recupero di memoria, passate esperienze ed emozioni ;
•per tecniche di rilassamento.
Per ognuno di questi obiettivi, sarà necessario una forma di musica diversa e mirata, allo scopo è prevista una musicoteca specializzata ed inoltre una saletta riservata alle attività musicali attive.
L'olfatto è il più antico dei nostri sensi in quanto fa capo al sistema limbico, o cervello vecchio, la cui formazione risale a 70 milioni di anni fa: gli odori viaggiano attraverso il cervello più veloci della vista e del suono e suscitano emozioni e ricordi. Gli odori conosciuti e ritenuti piacevoli riducono lo stress; per questo il Progetto prevede l'introduzione di piante e fiori profumati, alcuni dei quali hanno proprietà di depurazione dell'aria all’interno degli edifici e, dove possibile, l’allestimento di giardini all’esterno dove creare percorsi sensoriali e praticare la garden therapy.
I rapporti tattili sono normalmente quelli meno presi in considerazione, anche se la pelle è l'organo sensoriale più esteso. In età avanzata essa diventa meno elastica e, quindi, meno sensibile.
Il Progetto prevede un'organizzazione degli spazi e degli arredi disegnati in modo ergonomico, con superfici soffici ed angoli arrotondati, in modo che tutto sia facilmente raggiungibile al tatto, evitando le ansie e gli stress per impossibilità di arrivare a toccare determinate cose. Si opterà per l'uso di materiali naturali: il cotto, la pietra, il legno, il ferro, con tutte le valenze sensoriali collegate, sia per la diversa consistenza delle superfici, sia per il diverso calore specifico.
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